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Il Nodo 3 della Stazione Spaziale parte da Torino per Cape Canaveral

Quarant’anni fa, il LEM di Neil Armstrong e Buzz Aldrin si posava sulla luna, nel Mare della Tranquillità. Il 16 maggio 2009 il Nodo 3 - battezzato dalla NASA "Tranquillity" - ha lasciato gli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space per volare verso il Kennedy Space Center della Nasa, dove si concluderà la fase di integrazione e preparazione al lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il giorno successivo, un Beluga dell’Airbus Transport International è atterrato a Torino/Caselle per prelevare il Nodo 3 e trasportarlo a Cape Canaveral in Florida.
Il Nodo 3 realizzato da Thales Alenia Space è un ulteriore elemento europeo che sarà agganciato definitivamente alla Stazione Spaziale, contribuendo al suo completamento ed ampliamento. Con il Nodo 3 la vita nello spazio sarà più confortevole: il suo innovativo sistema di supporto alla vita è il più sofisticato mai inviato nel cosmo. Soprattutto consentirà la presenza di un equipaggio permanente composto da sei membri.
L’aggancio alla Stazione orbitante avverrà con la missione STS-130, volo 20A, dello shuttle "Endeavour" (lancio previsto 4 febbraio 2010). Si tratterà di una missione particolarmente importante per la messa a punto della Stazione e per l’Italia. Con il Nodo 3 arriverà anche la Cupola, una spettacolare control room robotizzata realizzata anch’essa a Torino da Thales Alenia Space. La Cupola, fissata al portello assiale del Nodo 3, permetterà finalmente agli astronauti, attraverso sette finestre, di guardare fuori dalla Stazione Spaziale, controllando e gestendo, a 360 gradi, l’attività che si svolge all’esterno della casa orbitante.
Durante la cerimonia di roll out dell’N3 – come viene chiamato nel "gergo spaziale" – è stato anche presentato l’ATV 2, il secondo Automated Transfer Vehicle, in fase di integrazione nella clean room di Torino. Rispetto alla foto del dicembre 2007, quando l’ATV 2 era un guscio in costruzione, l’avanzamento del lavoro è quanto mai evidente. L’ATV 2 affiancherà il gemello ATV 1 nell’attività di trasporto di materiali e rifornimenti verso la Stazione Spaziale.
I tre nodi sono elementi fondamentali nell’architettura della Stazione Spaziale Internazionale. Saranno complessivamente tre, permettendo l’interconnessione e la gestione dei vari moduli pressurizzati. Due su tre sono stati realizzati e progettati da Thales Alenia Space Italia per conto della Agenzia Spaziale Europea. Il Nodo 2 ed il suo gemello 3 condividono l’impianto progettuale: una struttura cilindrica di 7 metri di lunghezza, 4,6 di diametro per un peso di 14 tonnellate.
Diverse sono invece le funzionalità. Dal 2007, il Nodo 2 “Harmony” permette il collegamento tra i tre laboratori scientifici: l’europeo "Columbus" ("made in Turin"), lo statunitense "Destiny" e il giapponese "Kibo". Inoltre distribuisce energia elettrica e controlla l’ambiente della ISS (aria, temperatura, ventilazione, umidità, pressione, trattamento acqua).
Il nuovo nodo "Tranquillity" porterà alla Stazione tutta una serie di funzionalità più avanzate: oltre a disporre della Cupola, fornirà il riciclo dell’acqua e la rigenerazione dell’ossigeno, rivitalizzando, quindi, l’atmosfera, rimuovendo le sostanze tossiche, controllando l’ambiente interno. Si tende a sorvolare sull’argomento, ma sarà anche disponibile una nuova unità di servizi igienici con sistema di riciclo dell’orina. La dura legge dello spazio!
Appena giunto in orbita, il Nodo 3 sarà agganciato al portello "di sinistra" del Nodo 1 e successivamente equipaggiato con i rack "rigenerativi" ECLSS ed altre dotazioni della Stazione. Il Nodo 3 dispone di 6 portelli d’aggancio (2 assiali e 4 radiali, utili anche per l’attracco di futuri veicoli o moduli spaziali), pannelli di protezione contro meteoriti e rottami orbitali, agganci per braccia robotizzate, punti di fissaggio e maniglie per l’attività extraveicolare degli astronauti.
Nell’ambizioso progetto della Stazione Spaziale Internazionale, lo stabilimento italiano della Thales Alenia Space gioca un ruolo di primo piano nella realizzazione della struttura orbitante. Forte della trentennale esperienza nel campo della ricerca spaziale, Thales Alenia Space - per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e di quella Europea (ESA)- continua a fornire un contributo di assoluto rilievo in termini di progettazione, costruzione e supporto tecnico-operativo. Circa il 50% degli elementi pressurizzati, e perciò abitabili, della Stazione è stato prodotto negli stabilimenti di Torino dell’azienda franco-italiana.

Nella foto: Il Nodo 3 della Stazione Spaziale Internazionale, pronto per la consegna al Kennedy Space Center, è stato presentato a Torino dalla Thales Alenia Space, il 16 maggio 2009. (Aeromedia)

(Aeromedia, maggio 2009)