AEROMEDIA
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LE FOTOGRAFIE / IMAGES

Cartolina di un aliante biposto CVT M-200, di costruzione CARMAM, in volo su Moulins, in Francia. Nel 1952, Alberto e Piero Morelli, insieme ad Attilio Lausetti, Franco e Mario Ferrero, Luigi Marazzi Ghisleri ed Aldo Conti, crearono il CVT (Centro di Volo a Vela del Politecnico di Torino) con lo scopo di progettare, costruire e sperimentare nuovi tipi di alianti e relativi equipaggiamenti.
Il primo tipo di aliante realizzato dal Centro fu il CVT-1 “Zigolo”. Questo veleggiatore, di costruzione tradizionale in legno e tela, effettuò il suo primo volo al campo di Torino/Aeritalia il 7 aprile 1954, nelle mani del famoso pilota collaudatore Adriano Mantelli. Dopo l’atterraggio, Mantelli affermò che lo Zigolo era il miglor aliante italiano di quegli anni.
Il successivo ed avveniristico CVT-2 “Veltro” fu progettato come aliante da gara ad alte prestazioni, introducendo diverse soluzioni innovative come i sedili reclinati, l’ala a profilo laminare, la coda a “T”, il carrello retrattile e – nella prima versione – il controllo “ortocinetico”. Il "Veltro" volò per la prima volta, all’aeroporto Torino/Aeritalia, il 9 settembre 1954. Da febbraio a settembre dell’anno successivo, il "Veltro" fu basato al Centro di Volo a Vela dell’Aeronautica Militare di Guidonia, vicino a Roma, dove Alberto Morelli stava prestando il servizio militare. In questo periodo l'aliante ricevette diverse migliorie, comprese alcune modifiche al carrello retrattile. Il 3 marzo 1956, Alberto Morelli ed il suo Veltro, sfruttando un’onda sui monti della Valle di Susa, superò l’altitudine di 7.000 metri e, nell’agosto 1957, stabilirono un record di distanza, volando per 300 Km da Rieti to Barletta. Per quei tempi, si trattò di due imprese di valore assoluto per l’aliantismo nazionale.
Nel gennaio del 1956, l’Aero Club d’Italia, per favorire la diffusione del volo a vela presso gli aero club locali, indisse un concorso tra progettisti e produttori italiani di alianti per la ralizzazione di un moderno monoposto da allenamento e gara. Il 14 aprile 1956, Alberto e Piero Morelli inviarono la loro proposta con i disegni del nuovo veleggiatore M-100, ancora caratterizzato dalla coda a “T”. L’Aero Club d’Italia giudicò questo progetto come il più promettente, ed ordinò un prototipo. La sua costruzione fu affidata alla falegnameria “Nicolotti & Figli” di Torino. Quando il prototipo dell’M-100 fu ultimato, esso venne trasportato a Rieti, per essere provato dal pilota collaudatore Quirino Scano del Centro Nazionale di Volo a Vela. Nei voli sperimentali emersero alcuni inconvenienti che Alberto Morelli, nel corso del 1957, provvide a risolvere.
Nel frattempo era stata creata la Classe Standard, per cui si decise di sviluppare una versione dell’M-100 con ala da 15 metri ed impennaggi convenzionali, denominato M-100 S (S = Standard). Pilotato da Piero Morelli, il prototipo dell’M-100 S volò per la prima volta, come sempre a Torino/Aeritalia, il 19 dicembre 1960. Questo semplice e maneggevole aliante era destinato a diventare il maggiore successo dell’industria aliantistica italiana, con un totale di 205 esemplari costruiti. Ben 85 furono prodotti in Italia, prima dall’Aeromere e poi dall’Avionautica Rio; 120 furono costruiti su licenza dalla francese CARMAM, con sede a Moulins, come M-100 S “Mésange”.
Nel 1955, il “Centro di Volo a Vela del Politecnico di Torino” progettò ed iniziò a costruire, piuttosto lentamente, una versione migliorata del CVT-2 “Veltro”. Il CVT-4 “Strale”, così fu denominato, fu completato solo nel luglio 1961 e, appena un mese dopo, partecipò ai Campionati Nazionali che si svolsero all’aeroporto di Perugia/Sant’Egidio, dal primo al 14 agosto.
Conclusa la realizzazione dell’unico “Strale”, il CVT iniziò la costruzione dell’M-200, progettato da Alberto Morelli come evoluzione biposto, nelle linee generali, dell’M-100S. Questo nuovo aliante era studiato sia per l’addestramento che per il diporto. L’ala monolongherone in legno e tela era derivata direttamente da quella dell’M-100 S, con l’apertura portata da 15 a 18,5 metri e l’allungamento da 17,1 a 19. Il primo volo di collaudo dell'M-100 S venne effettuato da Alberto Morelli, nella primavera del 1964, sempre al campo di Torino/Aeritalia.
In attesa di un consistente ordine da parte dell’Aero Club d’Italia, che non giunse mai, solo quattro M-200 furono costruiti dall'Avionautica Rio. Poi la licenza di costruzione venne venduta alla CARMAM che lo produsse fino al 1972 per un totale di 70 esemplari. In Francia l’M-200 fu ribattezzato “Fohén” ed esportato in varie nazioni. Ce ne sono ancora diversi che partecipano ai raduni degli alianti storici, sia in Europa che negli Stati Uniti.
L’ultimo aliante realizzato dal CVT fu l’M-300, questa volta caratterizzato dall’uso combinato di vari materiali come legno, alluminio e resine rinforzate. Fu progettato da Alberto Morelli in collaborazione col fratello Piero che si occupò delle problematiche relative agli estrusi costituenti la struttura alare ed al loro incollaggio, con Redux, agli altri componenti dell’ala. Verso la metà degli anni ’60 del secolo scorso, il CVT intraprese la costruzione di quattro M-300, con il supporto finanziario di tre piloti d’aliante italiani. Ne vennero completati solo due, ed il primo volò per la prima volta all’Aeritalia nel maggio 1968. Ma il tempo degli alianti in legno era ormai scaduto e, sotto la spinta del successo travolgente dei nuovi rivoluzionari alianti tedeschi in vetroresina, ogni sviluppo del progetto M-300 fu abbandonato. Così si concludeva, dopo tre lustri di indubbi successi, la meritoria attività aliantistica del CVT. (Aeromedia)

Postcard of a CARMAM-built CVT M-200 two-seat glider flying over Moulins, in France. In 1952, Alberto and Piero Morelli, together with Attilio Lausetti, Franco and Mario Ferrero, Luigi Marazzi Ghisleri and Aldo Conti, founded the CVT (Centro di Volo a Vela del Politecnico di Torino) to design, manufacture and develop sailplane prototypes and related equipment.
The first model built by the CVT was the CVT-1 “Zigolo”. This wood and fabric glider made its maiden flight at the Turin/Aeritalia airport on April 7, 1954, in the hands of Adriano Mantelli, the famous Italian test pilot. After landing, Mantelli declared that the “Zigolo” was the best Italian sailplane of those days.
The innovative CVT-2 “Veltro” was designed as a high performance competition sailplane, introducing several remarkable innovations such as reclined seat, laminar wing airfoil, T-tail, retracting undercarriage and - in the first version - the “Orthokinetic” control. It flew for the first time at Turin/Aeritalia airport on September 9, 1954. From February to September 1955, the CVT-2 “Veltro” was based at the Italian Air Force Gliding Center at Guidonia airport, near Rome, where Alberto Morelli was on military duties. During this period many improvements to the sailplane introduced including modifications to the retractable undercarriage. Alberto Morelli and his “Veltro”, on March 3, 1956, in wave flight over the mountains of the Susa Valley, exceeded an altitude of 7,000 metres, and, in August 1957, he flew a distance of 300 Km from Rieti to Barletta. These results were the best achievements for the Italian Gliding of those days.
In January 1956, the “Aero Club d’Italia”, in order to increase the number of sailplanes used by the Italian gliding clubs, announced a competition among all Italian sailplane designers and manufacturers to select a modern single-seat glider. On April 14, 1956, Alberto and Piero Morelli sent their proposal enclosing the drawings of the new M-100 T-tail sailplane. This project was accepted by the “Aero Club d’Italia”, which placed order for a prototype. The construction of the M-100 prototype was carried out by the wood work company “Nicolotti & Figli” of Turin. When the aircraft was finished, it was sent to Rieti airfield – seat of the “Centro Nazionale di Volo a Vela” - where test pilot Quirino Scano performed several flights. The testing phase revealed a number of shortcomings which were fixed by Alberto Morelli during 1957.
The M-100 soon evolved in the single-seat, 15-metre wing M-100 S (S for the then new Standard glider category) now fitted with conventional tail unit. The M-100 S prototype made its maiden flight, as usual at Turin/Aeritalia airport, on December 19, 1960, piloted by Piero Morelli. This simple and agile glider resulted the major success of the Italian glider industry, with a total production of 205 items. 85 were manufactured in Italy by Aeromere and later by Avionautica Rio; 120 were manufactured under licence in France, by CARMAM of Moulins, as the M-100 S “Mésange”.
In 1955, the “Centro di Volo a Vela del Politecnico di Torino” designed and started production of a new sailplane intended to be an improved CVT-2 “Veltro”. The CVT-4 “Strale” was completed in July 1961 and in the August 1-14 period, just a month later, it took part in the Italian National Championships at Perugia/Sant’Egidio airport.
After completing the “Strale”, CVT started building the M-200, designed by Alberto Morelli as a two-seat derivative of the M-100 S. The new glider was conceived for training as well as for sport activities. The wood and fabric mono-spar wing was derived from the well tested M-100 S one. The wing span was increased from 15 to 18.5 meters and the aspect ratio from 17.1 to 19. The first test flight was made by Alberto Morelli, during the Spring 1964, at Turin/Aeritalia airport.
Four M-200 were produced in Italy by Avionautica Rio and later on the French company CARMAM bought the licence and built over 70 units till 1972, when production ceased. The M-200 was renamed “Fohén” and exported in many countries of the world. It is still possible today to see M-200 successfully flying in many Vintage Glider Rally in Europe and the United States.
Last glider project of the CVT was the M-300, this time with a complex mixed-construction structure including wood, aluminium and glass reinforced epoxy. It was designed by Alberto Morelli with the cooperation of his brother Piero, particularly regarding the extruded structures and the Redux bonding of wing to spar fitting. In mid ‘Sixties, CVT started the construction of four M-300 aircraft, with the financial backing of three Italian glider pilots. Of the four, only two were completed and the first prototype flew at Turin/Aeritalia airport in May 1968. But the M-300 project was soon abandoned, due to the contemporary and startling success of the revolutionary glass fibre sailplanes produced in Germany. (Aeromedia)


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