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Bersaglio stellare colpito nel cielo del Pacifico
Missile Defense team scores new intercept over Pacific
Lancio dell'Interceptor dal Reagan Test Site, il 15 marzo 2002. (Boeing)
Launch of the Interceptor from the Reagan Test Site on March 15, 2002. (Boeing)
Con l'intercettazione e la distruzione del bersaglio in arrivo dallo spazio, si è conclusa con piena soddisfazione la più recente prova integrata condotta nell'ambito del programma americano Ground-based Midcourse Defense (GMD). Il collaudo, denominato IFT-8 (Integrated Flight Test-8), si è svolto il 15 marzo scorso ed è stato il quarto esperimento a livello di sistema, ovvero utilizzando tutti i principali elementi dello scenario operativo. La Boeing Company è capocommessa per il programma GMD (precedentemente noto come National Missile Defense Program).
Attualmente il GMD è impostato come programma di ricerca e sviluppo che prevede un intenso ciclo di prove a terra ed in volo per determinare le prestazioni del sistema contro i missili balistici a lunga gittata. IFT-8 ha rappresentato il quarto successo sui sei tentativi di intercettazione effettuati dal 1999; altri diciotto lanci di prova sono previsti nel corso dei prossimi anni. Anche se non esiste ancora un preciso impegno per mettere in campo la tecnologia in via di sviluppo con il GMD, è invece già pianificata una intensa sperimentazione in condizioni di massimo realismo operativo, grazie anche al nuovo centro di prove che entrerà in funzione all'inizio del 2004 a Fort Greely in Alaska.
La capocommessa Boeing è responsabile dello sviluppo e dell'integrazione dei componenti del GMD, compresi il Ground-Based Interceptor, il Ground-Based Radar Prototype, i sistemi integrati Battle Management, Command, Control and Communication (BMC3) ed i radar di scoperta a lungo raggio. Essa svolge inoltre il ruolo di interfaccia con il Defense Support Program. Gli altri principali partecipanti al programma sono la Raytheon Company (testata bellica e radar), la TRW (BMC3) e la Lockheed Martin Space Systems, Missiles & Space Operations. Il programma Ground-based Midcourse Defense si svolge sotto il controllo del Joint Program Office dell'Agenzia per la Difesa Missilistica del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
L'intercettazione effettuata con l'ITF-8 è avvenuta sopra l'oceano Pacifico. La sequenza della prova è iniziata con il lancio di un missile bersaglio dalla Vandenberg Air Force Base in California. I satelliti del Defense Support Program hanno individuato il vettore, equipaggiato con una finta testata e tre altri veicoli di rientro "civetta", mettendo in allerta il sistema integrato di gestione delle informazioni e delle comunicazioni del GMD. A sua volta il BMC3 ha messo in azione i radar terrestri che hanno potuto rintracciare il bersaglio e studiarne la traiettoria di rientro. Definiti i parametri balistici della missione di intercettazione, è stato ordinato il lancio dell'anti missile, avvenuto regolarmente dal centro sperimentale Reagan di Meck Island, nell'atollo di Kwajalein in pieno oceano Pacifico.
Dopo la separazione dal booster, l'ultimo stadio (il cosiddetto "kill vehicle") ha ricevuto gli aggiustamenti finali di rotta dal BMC3, tramite un sistema di comunicazioni dedicato, ed ha intercettato e distrutto la finta testata atomica nemica. L'impatto è stato diretto ed è avvenuto a più di 200 chilometri d'altezza; in quel momento la velocità combinata di avvicinamento tra i due ordigni era di circa 25.000 chilometri all'ora.

(Da un comunicato stampa Boeing Space and Communications, Seal Beach, Ca (USA) - 25 marzo 2002)

The Ground-based Midcourse Defense (GMD) program's Integrated Flight Test was once again a success, resulting in an intercept and complete destruction of the incoming target. The test, referred to as Integrated Flight Test 8, was conducted March 15 and was the fourth system-level test of the program, incorporating all major elements into the test scenario. The Boeing Company is the prime contractor for the GMD Program (formerly the National Missile Defense Program).
GMD is currently a research and development program incorporating extensive ground and flight tests to determine system performance against long-range ballistic missile targets. With the March 15 test, there have been four successful intercepts in six flight tests since 1999, with approximately 18 more scheduled to take place over the next several years of the developmental test program. While there has been no commitment to deploy the GMD technology, extensive testing efforts are scheduled to take place under operationally realistic conditions with the establishment of a new testbed in the central and northern Pacific Ocean areas and with a new testbed complex planned for Fort Greely, Alaska beginning in 2004.
Boeing, as prime contractor, is responsible for the development and integration of the GMD components, including the Ground-Based Interceptor, Ground-Based Radar Prototype, Battle Management, Command, Control and Communication systems, Early Warning Radars and interfaces to the Defense Support Program. Major team members include Raytheon Company (kill vehicle, radars); TRW (BMC3); and Lockheed Martin Space Systems, Missiles & Space Operations. The Joint Program Office of the Department of Defense Missile Defense Agency directs the Ground-based Midcourse Defense program.
The intercept occurred over the Pacific Ocean. The flight-test sequence began with a target vehicle launch from Vandenberg Air Force Base, Calif. The Defense Support Program satellites detected the target booster, equipped with a mock reentry vehicle and three decoys, and the GMD Battle Management, Command, Control and Communications was alerted. BMC3 cued ground-based radars that tracked the target complex and provided more accurate target information to the BMC3. The BMC3 provided a weapon-tasking plan to the interceptor and gave the commands leading to the launch of the interceptor vehicle from the Reagan Test Site at Meck Island in the Kwajalein Island Atoll, central Pacific Ocean.
Following booster separation, the BMC3 provided final target tracking information to the kill vehicle through the In-Flight Interceptor Communication System. The kill vehicle intercepted and destroyed the target by hitting body-to-body at an altitude of approximately 140 miles and a closing speed in excess of 15,000 miles per hour.

(From a press release by Boeing Space and Communications, Seal Beach, Ca (USA) - March 25, 2002)